giovedì 13 novembre 2008

LA CULTURA PER UNA NUOVA SAN GIMIGNANO

IDEE IN COMUNE 2009: QUALE CULTURA PER SANGIMIGNANO?

La cultura è la cartina tornasole della civiltà di una Nazione, di un territorio o di una città. ‘Cultura’ non è un concetto astratto, lontano, superfluo ma un’esperienza del quotidiano che riguarda la capacità di veicolare un tessuto storico e culturale al di là del suo essere meramente ‘luogo geografico’ per diventare un territorio socialmente vissuto.

“Cultura” è tuttavia anche un ambito entro il quale stanno molti aspetti della vita sociale, aggregativa, educativa di una città. Per questo motivo non può mai essere considerata come il semplice susseguirsi e riprodursi di eventi o iniziative, sarà bensì “cultura” il significato che questi potranno assumere all’interno del patrimonio condiviso, di come essi potranno entrare in relazione a 360° gradi in ogni loro aspetto e tramutarsi infine in atto fruibile dalla società.

La nostra città è riuscita negli anni a non perdere la propria identità, a non allentare il legame con la sua storia e i suoi cittadini, a non diventare unicamente una città-divertimento. Il rischio, sempre dietro l’angolo, per un paese patrimonio dell’UNESCO è quello di abdicare alla propria vita come comunità e venire così fagocitato dalla propria immagine pura e semplice. Questo si rileva, a lungo andare, un investimento catastrofico perché svuota e trasforma in un punto geografico quello che è una comunità.
È pertanto necessario partire dalla sensibilità culturale che nasce in seno alla comunità per fare uno strappo in avanti, in modo da proiettare il nostro impegno verso una visibilità culturale riconoscibile e riconosciuta.

Siamo altresì concordi nell’affermare l’importanza di una programmazione a monte dei momenti culturali che nasca in seno alle sensibilità e alle disponibilità dei cittadini e delle cittadine, quella cultura che parte dal conoscere la propria città ed arriva all’impegno volontario, disinteressato, prezioso delle associazioni. Da qui dovrà nascere ed essere legata la programmazione annuale della futura amministrazione offerta ai cittadini e ai visitatori.

Nel mondo sono tutti un po’ cittadini di San Gimignano e a San Gimignano sono tutti un po’ cittadini del mondo.
Quando pensiamo a cosa è meglio o peggio per la nostra città dobbiamo farlo nella consapevolezza che lo stiamo facendo per molte più persone di quelle che crediamo.

Le varie espressioni artistiche che trovano spazio a San Gimignano sono contributi importanti alla crescita della nostra città e alla sua credibilità in Italia e all’estero. Di sicuro San Gimignano ha bisogno di continuare nei percorsi avviati e costruiti negli ultimi dieci anni nonostante i diffusi tagli agli enti locali e al FUS. Allo stesso tempo, è importante che San Gimignano acquisti un ruolo di eccellenza assoluta, che poi significa visibilità sul piano nazionale ed internazionale, così come si è già avviata a fare.

Pensare e attuare progetti culturali di alto valore qualitativo e quindi di ampio respiro (sostenuti da un’attenta programmazione e gestiti con una comunicazione adeguata e tempestiva e che possano inoltre essere ripetuti con puntualità nel tempo), può essere fatto solo attraverso il coinvolgimento di tutti i cittadini, di tutte le associazioni e dei diversi assessorati. Una programmazione culturale strutturata quindi, promossa dall’Amministrazione ma svolta in sinergia da più interlocutori.

È importante precisare come una solida programmazione culturale non possa che camminare sulle gambe delle persone, è per questo motivo che il PD deve consegnare alla nostra cittadinanza un gruppo dirigente che continui a dimostrare sensibilità ai temi culturali e che abbia la volontà di farsi con forza non solo ideatore ma anche sostenitore e promotore degli stessi. Se da una parte l’Amministrazione dovrà considerare il settore culturale come indispensabile anche nei momenti di crisi - perché mantiene aperta una visione in prospettiva verso il futuro -, dall’altra, la programmazione culturale - per poter proporre adeguati standard di eccellenza - dovrà essere aperta all’attuazione di un piano finanziario serio che permetta l’attivazione di percorsi di autofinanziamento e sponsorizzazione con l’ambizione di poter raggiungere partenariati europei.
In tal modo, l’investimento culturale avrà una positiva ricaduta nell’indotto lavorativo, turistico ed economico.

La “cultura” interpretata così come servizio non rimane ‘intrattenimento’ ma oltre a creare ‘spettacolo’, a far circolare idee, a diffondere gli operati, a creare conoscenza e sapere, ad arricchire con esperienze di altri, completa i suoi intenti nel vissuto, nel praticato, nel costruito giorno per giorno, genera dibattito e confronto nella comunità.

Favorire lo sviluppo del tessuto culturale in un piccolo centro significa non precludere nessuna forma di associazionismo e considerare i gruppi spontanei e le molteplici forme culturali come un’importante fonte di ricchezza per la nostra città. Fare cultura è anche ‘respirare cultura’, è un dare ed un avere aperto e vissuto in prima persona dai cittadini.


Appuntamento a giovedì 13 novembre alle ore 21.30
in Sala di Cultura in via San Giovanni

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