IDEE PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE SANGIMIGNANESE
Forum tematico “Ambiente e Governo del territorio”
Forum tematico “Ambiente e Governo del territorio”
(incontro pubblico giovedì 6 novembre a Belvedere in piazza M. Libertà, circolo PD)
Prima bozza di idee - Bozza non corretta, 6 novembre 2008
SAN GIMIGNANO, L’AMBIENTE, IL TERRITORIO
Il clima, la qualità dell’aria, la quantità e qualità dell’acqua, il territorio, il paesaggio, l’energia, i rifiuti, le risorse economiche, la dimensione sociale, la qualità della vita sono solo alcuni dei mille volti del principio dello sviluppo sostenibile.
Un principio mai passato di moda, anzi oggi più attuale che mai a livello globale.
San Gimignano ha assunto questo principio come obiettivo politico-amministrativo e in questi ultimi dieci anni lo ha fissato in norme e tradotto in azioni.
Tuttavia, avvicinare la soglia della sostenibilità dovrebbe essere, dato il mutare continuo delle condizioni di contesto, l’obiettivo principale di chi si propone di governare un territorio, al di là dei confini e delle dimensioni del territorio stesso.
Il nuovo Piano Strutturale (PS) di San Gimignano, principale strumento di governo del territorio - approvato dal Consiglio Comunale in data 6 giugno 2007 - ha assunto tale obiettivo come elemento informatore di tutte le previsioni per lo sviluppo di San Gimignano.
Proprio il PS si contraddistingue per la grande attenzione ai temi dell’ambiente e della valorizzazione del patrimonio storico e artistico e per la scelta di assumere la tutela del paesaggio come elemento strategico.
L’importanza di questo obbiettivo non sta solo nell’adempimento di un obbligo di legge, ma risiede nella necessità di impostare la “San Gimignano del futuro” attraverso una lettura aggiornata della società sangimignanese, dei suoi bisogni, delle opportunità derivanti dal nuovo modello di sviluppo affermatosi negli ultimi decenni, della necessità di nuovi e più efficaci vincoli di conservazione del territorio rurale e del paesaggio, oltre alla tutela della Città antica, al bisogno di coniugare in una sintesi avanzata e virtuosa la previsione delle necessarie infrastrutture con il loro corretto e rigoroso inserimento sul territorio, alla volontà di impostare una risposta edilizia commisurata alle sole esigenze endogene della comunità locale, senza dar vita operazioni di edilizia residenziale volte a creare domanda.
Il P.S. di San Gimignano si contraddistingue in particolare per la grande attenzione ai temi dell’ambiente e della valorizzazione del patrimonio storico e artistico e per la scelta di assumere la tutela del Paesaggio come fondamento e principio ordinatore delle scelte di piano.
Ø L’articolazione in 21 “Unità di Paesaggio” (cioè degli ambiti territoriali complessi fortemente omogenei per conformazione geo-litologica, identità culturale, struttura insediativa e forme prevalenti di paesaggio, aventi i contenuti e gli effetti delle UTOE di cui alla legge 1/2005), assicura il mantenimento e la riproducibilità delle risorse essenziali del territorio (aria, acqua, suolo), il persistere delle relazioni tra il contesto agricolo e le componenti del sistema insediativo, la permanenza della tessitura agraria e del paesaggio agricolo tradizionale.
Ø Le azioni di trasformazione del territorio necessarie per un equilibrato sviluppo dei tessuti insediativi e per il progresso ed il miglioramento della qualità della vita della comunità locale sono ammesse soltanto all’interno di specifici ambiti territoriali, denominati “Ambiti di Trasformazione”, individuati all’interno di alcune U.P.;
Ø l’estensione della zona di inedificabilità assoluta intorno al capoluogo fino a comprendere un’area di 2.035 ha.;
Ø un’attenta disciplina del territorio rurale (classificato per intero ad esclusiva funzione agricola) orientata allo sviluppo delle attività agricole e all’incremento del presidio ambientale da parte della popolazione residente;
Ø l’introduzione di buone pratiche per la conduzione dei suoli (condivise con gli agricoltori), volte ad assicurare la continuità del rapporto tra esigenze di produzione e conservazione del paesaggio;
Ø una misurata espansione edilizia in aderenza ai tessuti urbani di recente formazione;
Ø l’eliminazione delle situazioni di degrado ambientale attraverso mirati interventi di riqualificazione urbanistica; la scelta di evitare la realizzazione di nuove strutture alberghiere e di favorire, al contempo, l’emersione del sommerso e la diversificazione e il completamento dell’offerta verso i segmenti medi e medio-bassi del mercato (famiglie, giovani, ecc..);
Ø l’adeguamento del sistema viario e infrastrutturale, con la previsione della circonvallazione di San Gimignano e di quella di Ulignano;
Ø la razionalizzazione del sistema degli approdi turistici e il potenziamento della rete dei parcheggi;
Ø la scelta di concentrare le attività produttive all’interno delle zone artigianali e industriali esistenti delocalizzando gli opifici diffusi nel territorio attraverso l’ampliamento della zona industriale di Cusona (giudicata strategica per ubicazione e vocazionalità) e l’adeguamento delle zone artigianali di Badia a Elmi e di Fugnano:
sono solo alcuni dei tratti distintivi di un Piano (peraltro approvato in accordo con Regione e Provincia) certamente vocato alla sostenibilità degli interventi e al complessivo innalzamento della qualità delle condizioni di vita dei cittadini.
E’ da questa cornice che occorre partire per la definizione di alcune idee guida per la San Gimignano dei prossimi anni per farne un territorio ad elevata riconoscibilità ambientale.
LE MACRO SCELTE DI FONDO PER IL 2009
Alcune scelte di fondo dovrebbero essere condivise per il futuro:
Prima bozza di idee - Bozza non corretta, 6 novembre 2008
SAN GIMIGNANO, L’AMBIENTE, IL TERRITORIO
Il clima, la qualità dell’aria, la quantità e qualità dell’acqua, il territorio, il paesaggio, l’energia, i rifiuti, le risorse economiche, la dimensione sociale, la qualità della vita sono solo alcuni dei mille volti del principio dello sviluppo sostenibile.
Un principio mai passato di moda, anzi oggi più attuale che mai a livello globale.
San Gimignano ha assunto questo principio come obiettivo politico-amministrativo e in questi ultimi dieci anni lo ha fissato in norme e tradotto in azioni.
Tuttavia, avvicinare la soglia della sostenibilità dovrebbe essere, dato il mutare continuo delle condizioni di contesto, l’obiettivo principale di chi si propone di governare un territorio, al di là dei confini e delle dimensioni del territorio stesso.
Il nuovo Piano Strutturale (PS) di San Gimignano, principale strumento di governo del territorio - approvato dal Consiglio Comunale in data 6 giugno 2007 - ha assunto tale obiettivo come elemento informatore di tutte le previsioni per lo sviluppo di San Gimignano.
Proprio il PS si contraddistingue per la grande attenzione ai temi dell’ambiente e della valorizzazione del patrimonio storico e artistico e per la scelta di assumere la tutela del paesaggio come elemento strategico.
L’importanza di questo obbiettivo non sta solo nell’adempimento di un obbligo di legge, ma risiede nella necessità di impostare la “San Gimignano del futuro” attraverso una lettura aggiornata della società sangimignanese, dei suoi bisogni, delle opportunità derivanti dal nuovo modello di sviluppo affermatosi negli ultimi decenni, della necessità di nuovi e più efficaci vincoli di conservazione del territorio rurale e del paesaggio, oltre alla tutela della Città antica, al bisogno di coniugare in una sintesi avanzata e virtuosa la previsione delle necessarie infrastrutture con il loro corretto e rigoroso inserimento sul territorio, alla volontà di impostare una risposta edilizia commisurata alle sole esigenze endogene della comunità locale, senza dar vita operazioni di edilizia residenziale volte a creare domanda.
Il P.S. di San Gimignano si contraddistingue in particolare per la grande attenzione ai temi dell’ambiente e della valorizzazione del patrimonio storico e artistico e per la scelta di assumere la tutela del Paesaggio come fondamento e principio ordinatore delle scelte di piano.
Ø L’articolazione in 21 “Unità di Paesaggio” (cioè degli ambiti territoriali complessi fortemente omogenei per conformazione geo-litologica, identità culturale, struttura insediativa e forme prevalenti di paesaggio, aventi i contenuti e gli effetti delle UTOE di cui alla legge 1/2005), assicura il mantenimento e la riproducibilità delle risorse essenziali del territorio (aria, acqua, suolo), il persistere delle relazioni tra il contesto agricolo e le componenti del sistema insediativo, la permanenza della tessitura agraria e del paesaggio agricolo tradizionale.
Ø Le azioni di trasformazione del territorio necessarie per un equilibrato sviluppo dei tessuti insediativi e per il progresso ed il miglioramento della qualità della vita della comunità locale sono ammesse soltanto all’interno di specifici ambiti territoriali, denominati “Ambiti di Trasformazione”, individuati all’interno di alcune U.P.;
Ø l’estensione della zona di inedificabilità assoluta intorno al capoluogo fino a comprendere un’area di 2.035 ha.;
Ø un’attenta disciplina del territorio rurale (classificato per intero ad esclusiva funzione agricola) orientata allo sviluppo delle attività agricole e all’incremento del presidio ambientale da parte della popolazione residente;
Ø l’introduzione di buone pratiche per la conduzione dei suoli (condivise con gli agricoltori), volte ad assicurare la continuità del rapporto tra esigenze di produzione e conservazione del paesaggio;
Ø una misurata espansione edilizia in aderenza ai tessuti urbani di recente formazione;
Ø l’eliminazione delle situazioni di degrado ambientale attraverso mirati interventi di riqualificazione urbanistica; la scelta di evitare la realizzazione di nuove strutture alberghiere e di favorire, al contempo, l’emersione del sommerso e la diversificazione e il completamento dell’offerta verso i segmenti medi e medio-bassi del mercato (famiglie, giovani, ecc..);
Ø l’adeguamento del sistema viario e infrastrutturale, con la previsione della circonvallazione di San Gimignano e di quella di Ulignano;
Ø la razionalizzazione del sistema degli approdi turistici e il potenziamento della rete dei parcheggi;
Ø la scelta di concentrare le attività produttive all’interno delle zone artigianali e industriali esistenti delocalizzando gli opifici diffusi nel territorio attraverso l’ampliamento della zona industriale di Cusona (giudicata strategica per ubicazione e vocazionalità) e l’adeguamento delle zone artigianali di Badia a Elmi e di Fugnano:
sono solo alcuni dei tratti distintivi di un Piano (peraltro approvato in accordo con Regione e Provincia) certamente vocato alla sostenibilità degli interventi e al complessivo innalzamento della qualità delle condizioni di vita dei cittadini.
E’ da questa cornice che occorre partire per la definizione di alcune idee guida per la San Gimignano dei prossimi anni per farne un territorio ad elevata riconoscibilità ambientale.
LE MACRO SCELTE DI FONDO PER IL 2009
Alcune scelte di fondo dovrebbero essere condivise per il futuro:
A. La qualità ambientale sia l’elemento strategico per lo sviluppo della San Gimignano del terzo millennio (attrattività del territorio, elevata qualità della vita, tutela delle risorse, opportunità economiche/occupazionali)
B. La tematica ambientale sia la scelta informatrice di tutte le politiche future, il comune denominatore delle scelte politiche e non una politica tra le tante (abbandonare definitivamente l’idea della settorializzazione delle politiche)
C. Affermare l’idea di un unico, grande territorio da governare da Badia a Elmi a Castelsangimignano
D. Affermare un ruolo guida, di promozione e di esempio, dell’ente locale nella lotta ai cambiamenti climatici (protagonisti del “Kyoto locale”) e nella tutela delle risorse, per l'etica della responsabilità verso il nostro pianeta e per le generazioni future.
IDEE PER UN FUTURO SOSTENIBILE
1.La principale emergenza dei prossimi anni, anche della comunità sangimignanese, si chiama risorsa idrica.
I cambiamenti climatici da un lato (per cui assistiamo alla diminuzione della piovosità con conseguenti problemi per la ricarica delle falde che alimentano San Gimignano) e la crescente domanda dall’altra (degli usi domestici, agricoli e industriali) fanno di questo aspetto un tema cruciale.
Il rifornimento idropotabile del capoluogo e delle località di Racciano e Pancole è garantito dalla sorgente di Badia a Coneo, dai pozzi di badia a Coneo e Santa Margherita e dalla centrale Bottini. Queste risorse, salvo quella di Santa Margherita, assicurano anche il rifornimento alla frazione di Castelsangimignano. La frazione di Ulignano è invece rifornita anche dalla centrale di badia a Elmi che serve quella frazione. Si tratta di localizzazioni della risorsa molto distanti per cui la distribuzione deve essere garantita da un efficiente sistema di trasporto e sollevamento.
Tale quadro impone per il futuro:
§ Porre la massima attenzione nella disciplina di governo del territorio alla risorsa idrica favorendo recupero, riuso e ricircolo della risorsa stessa;
§ Prestare attenzione alla qualità ambientale nel settore dell’edilizia pubblica e privata per un uso sostenibile della risorsa
§ Valutare, in raccordo con la Provincia, una politica di piccoli invasi per l’accumulo della risorsa
§ Garantire un rapporto costruttivo con il gestore unico del Servizio Idrico Integrato per la realizzazione degli interventi infrastrutturali necessari
§ Non sottovalutare, al pari del recupero e dell’adduzione, il tema della depurazione degli agglomerati sparsi e dunque della qualità dei corpi idrici superficiali
§ Promuovere la crescita della sensibilità della cittadinanza verso questo tema anche con azioni dimostrative che vedano il Comune impegnato in prima persona (esempio del “fontanello” di Belvedere, iniziative con le scuole, reg. edilizio vedi dopo)
§ …
2. Altro tema decisivo dei prossimi anni sarà la questione energetica.
Si pone con urgenza e drammaticità la questione dell’uscita dall’era dei combustibili fossili (causa delle principali emissioni in atmosfera di sostanze climalteranti, prima tra tutte la CO2) e la transizione verso un nuovo modello energetico che, nel breve periodo, non potrà non fare leva che sul gas mentre, nel lungo periodo, dovrà puntare su di un mix energetico più ampio nel quale trovino più spazio fonti di energia rinnovabile.
Ci vorranno scelte importanti, come per la risorsa idrica, che coinvolgano motivazioni economiche, sociali ed etiche.
In tal senso:
§ l’ente locale assuma come prioritaria la lotta ai cambiamenti climatici non sottraendosi alle sfide da questa imposte, anzi riconoscendo un ruolo determinante della dimensione locale nel contributo alla riduzione delle emissioni climalteranti (San Gimignano sia protagonista del “Kyoto locale”, strategie ed azioni locali per la riduzione delle emissioni di CO2)
§ l’ente locale sia esso stesso buon esempio nell’applicazione delle fonti di energia rinnovabile a partire dal patrimonio edilizio pubblico (vantaggi economici, risparmio e certificati verdi; vantaggi ambientali, minori emissioni di CO2; lavorare perché anche l’edilizia sociale realizzata con il contributo di soggetti esterni – Fondazione MPS, Sienacasa etc – abbia una forte connotazione ambientale)
§ si investa come elemento prioritario nella riduzione dei consumi elettrici, mettendo in campo tutte le azioni per il risparmio energetico e l’efficienza energetica. Attenzione massima, in questo caso, all’edificato esistente e all’edificando privato e pubblico ricercando soluzioni obbligatorie e incentivanti per l’utilizzo di tecnologie e soluzioni per il risparmio energetico e la produzione di energia rinnovabile
§ Decisive saranno le prescrizioni contenute nel prossimo Regolamento edilizio comunale nella quali dovranno essere recepite in toto le Linee guida della Regione Toscana per la sostenibilità in edilizia, così come l’utilizzo dello strumento della certificazione energetica degli edifici; disciplina degli interventi edilizi e servizi a rete
§ Rispetto a quest’ultimo tema San Gimignano potrebbe essere laboratorio di sperimentazione (in accordo con il livello provinciale) di una “certificazione di sostenibilità” dell’edificato che vada oltre le prestazioni energetiche ma contempli, per esempio, anche le prestazioni idriche
§ Strettamente connesso col punto precedente è la soluzione al tema, non banale per un centro storico patrimonio dell’umanità, dell’”energia solare e centri storici” tale da consentire gli investimenti nello sfruttamento di questa fonte energetica rinnovabile, senza discriminazioni tra i cittadini in virtù della loro collocazione sul territorio comunale
§ Il fattore energetico potrebbe diventare l’elemento decisivo per la modernizzazione ecologica dell’economia anche nel nostro territorio. I segnali di crisi di comparti “storici” dell’economia senese e valdelsana inducono ad un ragionamento di ampio raggio sul futuro dell’economia reale del nostro territorio. San Gimignano ha una realtà industriale importante, perfettamente integrata nel contesto valdelsano e, come questo, assai più esposta alle dinamiche globali di altre realtà della provincia. Occorrerà pertanto lavorare per creare le condizioni perché un polo tecnologico che punti sulle rinnovabili possa trovare terreno fertile in Valdelsa e nel territorio sangimignanese a partire dalle potenzialità già in loco e in sinergia con le istituzioni locali della Valdelsa, la Provincia di Siena, le istituzioni bancarie e i soggetti erogatori di servizi alle imprese (fare della Valdelsa un’area vocata alla “green economy”)
§ …
3. Oggi la Provincia di Siena, e con essa San Gimignano, è a tutti gli effetti “in Europa” in quanto a gestione del ciclo intergrato dei rifiuti.
La provincia di Siena, grazie a scelte coraggiose effettuate in passato, oggi raccoglie i frutti positivi di quelle scelte, vantando uno dei pochi sistemi integrati di gestione del ciclo dei rifiuti in linea con quanto prescritto dalle più avanzate normative europee.
Su questo aspetto non si può tornare indietro: la riduzione della produzione dei rifiuti a monte, il riuso, il riciclo, il recupero, la valorizzazione energetica (in penultima battuta) ed (in ultimissima) il ricorso alla discarica per la frazione non altrimenti recuperabile e valorizzabile, sono e resteranno i punti cardine di una prospettiva di sviluppo sostenibile in materia di rifiuti nella nostra provincia.
In questi anni San Gimignano si è battuta per l’applicazione di un moderna gestione del ciclo integrato dei rifiuti, in linea con le più avanzate normative europee, e per una dotazione impiantistica funzionale a quella gestione che fosse rispettosa dell’ambiente, della salute dei cittadini, economica, efficace ed efficiente, contrastando in ogni modo ogni sindrome nimby, anzi sviluppando tra la cittadinanza quel senso di corresponsabilità ed applicazione che l’organizzazione di tali gestioni comportano.
Ciò è valso anche a livello locale dove si è puntato fortemente all’incremento della raccolta differenziata che ha raggiunto livelli in linea col dato provinciale: oggi San Gimignano è al 43,30% di raccolta differenziata.
Nel futuro occorrerà:
§ Affrontare con i livelli istituzionali superiori il tema della industrializzazione del ciclo dei rifiuti speciali. I quali oggi in parte finiscono tra gli assimilati agli urbani, in parte vanno riutilizzati e per larga parte escono da questa provincia (per cifre che possono essere stimate attorno ai 10 milioni di euro). La provincia di Siena è in grado ed ha le capacità per sviluppare un processo industriale per la gestione anche di questa importantissima parte di rifiuti prodotti sul nostro territorio?
B. La tematica ambientale sia la scelta informatrice di tutte le politiche future, il comune denominatore delle scelte politiche e non una politica tra le tante (abbandonare definitivamente l’idea della settorializzazione delle politiche)
C. Affermare l’idea di un unico, grande territorio da governare da Badia a Elmi a Castelsangimignano
D. Affermare un ruolo guida, di promozione e di esempio, dell’ente locale nella lotta ai cambiamenti climatici (protagonisti del “Kyoto locale”) e nella tutela delle risorse, per l'etica della responsabilità verso il nostro pianeta e per le generazioni future.
IDEE PER UN FUTURO SOSTENIBILE
1.La principale emergenza dei prossimi anni, anche della comunità sangimignanese, si chiama risorsa idrica.
I cambiamenti climatici da un lato (per cui assistiamo alla diminuzione della piovosità con conseguenti problemi per la ricarica delle falde che alimentano San Gimignano) e la crescente domanda dall’altra (degli usi domestici, agricoli e industriali) fanno di questo aspetto un tema cruciale.
Il rifornimento idropotabile del capoluogo e delle località di Racciano e Pancole è garantito dalla sorgente di Badia a Coneo, dai pozzi di badia a Coneo e Santa Margherita e dalla centrale Bottini. Queste risorse, salvo quella di Santa Margherita, assicurano anche il rifornimento alla frazione di Castelsangimignano. La frazione di Ulignano è invece rifornita anche dalla centrale di badia a Elmi che serve quella frazione. Si tratta di localizzazioni della risorsa molto distanti per cui la distribuzione deve essere garantita da un efficiente sistema di trasporto e sollevamento.
Tale quadro impone per il futuro:
§ Porre la massima attenzione nella disciplina di governo del territorio alla risorsa idrica favorendo recupero, riuso e ricircolo della risorsa stessa;
§ Prestare attenzione alla qualità ambientale nel settore dell’edilizia pubblica e privata per un uso sostenibile della risorsa
§ Valutare, in raccordo con la Provincia, una politica di piccoli invasi per l’accumulo della risorsa
§ Garantire un rapporto costruttivo con il gestore unico del Servizio Idrico Integrato per la realizzazione degli interventi infrastrutturali necessari
§ Non sottovalutare, al pari del recupero e dell’adduzione, il tema della depurazione degli agglomerati sparsi e dunque della qualità dei corpi idrici superficiali
§ Promuovere la crescita della sensibilità della cittadinanza verso questo tema anche con azioni dimostrative che vedano il Comune impegnato in prima persona (esempio del “fontanello” di Belvedere, iniziative con le scuole, reg. edilizio vedi dopo)
§ …
2. Altro tema decisivo dei prossimi anni sarà la questione energetica.
Si pone con urgenza e drammaticità la questione dell’uscita dall’era dei combustibili fossili (causa delle principali emissioni in atmosfera di sostanze climalteranti, prima tra tutte la CO2) e la transizione verso un nuovo modello energetico che, nel breve periodo, non potrà non fare leva che sul gas mentre, nel lungo periodo, dovrà puntare su di un mix energetico più ampio nel quale trovino più spazio fonti di energia rinnovabile.
Ci vorranno scelte importanti, come per la risorsa idrica, che coinvolgano motivazioni economiche, sociali ed etiche.
In tal senso:
§ l’ente locale assuma come prioritaria la lotta ai cambiamenti climatici non sottraendosi alle sfide da questa imposte, anzi riconoscendo un ruolo determinante della dimensione locale nel contributo alla riduzione delle emissioni climalteranti (San Gimignano sia protagonista del “Kyoto locale”, strategie ed azioni locali per la riduzione delle emissioni di CO2)
§ l’ente locale sia esso stesso buon esempio nell’applicazione delle fonti di energia rinnovabile a partire dal patrimonio edilizio pubblico (vantaggi economici, risparmio e certificati verdi; vantaggi ambientali, minori emissioni di CO2; lavorare perché anche l’edilizia sociale realizzata con il contributo di soggetti esterni – Fondazione MPS, Sienacasa etc – abbia una forte connotazione ambientale)
§ si investa come elemento prioritario nella riduzione dei consumi elettrici, mettendo in campo tutte le azioni per il risparmio energetico e l’efficienza energetica. Attenzione massima, in questo caso, all’edificato esistente e all’edificando privato e pubblico ricercando soluzioni obbligatorie e incentivanti per l’utilizzo di tecnologie e soluzioni per il risparmio energetico e la produzione di energia rinnovabile
§ Decisive saranno le prescrizioni contenute nel prossimo Regolamento edilizio comunale nella quali dovranno essere recepite in toto le Linee guida della Regione Toscana per la sostenibilità in edilizia, così come l’utilizzo dello strumento della certificazione energetica degli edifici; disciplina degli interventi edilizi e servizi a rete
§ Rispetto a quest’ultimo tema San Gimignano potrebbe essere laboratorio di sperimentazione (in accordo con il livello provinciale) di una “certificazione di sostenibilità” dell’edificato che vada oltre le prestazioni energetiche ma contempli, per esempio, anche le prestazioni idriche
§ Strettamente connesso col punto precedente è la soluzione al tema, non banale per un centro storico patrimonio dell’umanità, dell’”energia solare e centri storici” tale da consentire gli investimenti nello sfruttamento di questa fonte energetica rinnovabile, senza discriminazioni tra i cittadini in virtù della loro collocazione sul territorio comunale
§ Il fattore energetico potrebbe diventare l’elemento decisivo per la modernizzazione ecologica dell’economia anche nel nostro territorio. I segnali di crisi di comparti “storici” dell’economia senese e valdelsana inducono ad un ragionamento di ampio raggio sul futuro dell’economia reale del nostro territorio. San Gimignano ha una realtà industriale importante, perfettamente integrata nel contesto valdelsano e, come questo, assai più esposta alle dinamiche globali di altre realtà della provincia. Occorrerà pertanto lavorare per creare le condizioni perché un polo tecnologico che punti sulle rinnovabili possa trovare terreno fertile in Valdelsa e nel territorio sangimignanese a partire dalle potenzialità già in loco e in sinergia con le istituzioni locali della Valdelsa, la Provincia di Siena, le istituzioni bancarie e i soggetti erogatori di servizi alle imprese (fare della Valdelsa un’area vocata alla “green economy”)
§ …
3. Oggi la Provincia di Siena, e con essa San Gimignano, è a tutti gli effetti “in Europa” in quanto a gestione del ciclo intergrato dei rifiuti.
La provincia di Siena, grazie a scelte coraggiose effettuate in passato, oggi raccoglie i frutti positivi di quelle scelte, vantando uno dei pochi sistemi integrati di gestione del ciclo dei rifiuti in linea con quanto prescritto dalle più avanzate normative europee.
Su questo aspetto non si può tornare indietro: la riduzione della produzione dei rifiuti a monte, il riuso, il riciclo, il recupero, la valorizzazione energetica (in penultima battuta) ed (in ultimissima) il ricorso alla discarica per la frazione non altrimenti recuperabile e valorizzabile, sono e resteranno i punti cardine di una prospettiva di sviluppo sostenibile in materia di rifiuti nella nostra provincia.
In questi anni San Gimignano si è battuta per l’applicazione di un moderna gestione del ciclo integrato dei rifiuti, in linea con le più avanzate normative europee, e per una dotazione impiantistica funzionale a quella gestione che fosse rispettosa dell’ambiente, della salute dei cittadini, economica, efficace ed efficiente, contrastando in ogni modo ogni sindrome nimby, anzi sviluppando tra la cittadinanza quel senso di corresponsabilità ed applicazione che l’organizzazione di tali gestioni comportano.
Ciò è valso anche a livello locale dove si è puntato fortemente all’incremento della raccolta differenziata che ha raggiunto livelli in linea col dato provinciale: oggi San Gimignano è al 43,30% di raccolta differenziata.
Nel futuro occorrerà:
§ Affrontare con i livelli istituzionali superiori il tema della industrializzazione del ciclo dei rifiuti speciali. I quali oggi in parte finiscono tra gli assimilati agli urbani, in parte vanno riutilizzati e per larga parte escono da questa provincia (per cifre che possono essere stimate attorno ai 10 milioni di euro). La provincia di Siena è in grado ed ha le capacità per sviluppare un processo industriale per la gestione anche di questa importantissima parte di rifiuti prodotti sul nostro territorio?
Che ruolo può giocare la Valdelsa in uno scenario di questo tipo?
§ Potenziare, per il raggiungimento delle percentuali a livello di ATO previsti dal testo unico ambientale e successive modifiche (“almeno il cinquanta per cento entro il 31 dicembre 2009; almeno il sessanta per cento entro il 31 dicembre 2011"), la raccolta differenziata su tutto il territorio comunale, con particolare attenzione al centro storico (per le diverse tipologie di attività che vi insistono ed anche per motivi di decoro) e per le frazioni e le case sparse (incentivando il recupero in loco facendo leva sulle modulazioni della TIA)
§ Modulare la TIA in funzione delle effettive pratiche virtuose nel recupero delle frazioni recuperabili in loco
§ Mantenere un rapporto positivo con il soggetto gestore per la gestione delle esigenze legate al capoluogo (sottoposto a particolari stress durante alcuni periodi dell’anno), al decoro delle frazioni (che seppur con differenti modalità e tempistiche devono essere servite) e delle infrastrutture presenti sul territorio (la stazione ecologica deve essere un punto strategico per la raccolta delle tipologie di rifiuti urbani, al servizio del cittadino)
§ …
4. Il territorio di San Gimignano presenta peculiarità uniche (recepite nel PS e classificate non a caso come “invarianti strutturali”: le risorse naturali, il sistema degli insediamenti, il paesaggio e i documenti materiali della cultura, i sistemi infrastrutturali, il governo del tempo e dello spazio) che vogliamo e dobbiamo continuare a tutelare e valorizzare.
Il concetto chiave è “tutela”, poiché è un concetto più dinamico della mera conservazione.
Peraltro, la sfida futura sarà ancora di più quella di coniugare tutela e sviluppo, a beneficio delle generazioni presenti e future.
Questa è la sfida raccolta dal PS e questa l’ulteriore sfida dei prossimi anni: come governare la tutela ed la valorizzazione del paesaggio sangimignanese?
Alcuni spunti:
§ Un primo tema è quello del centro storico e dei suoi beni culturali, all’interno del quale si giocheranno nel futuro due partite importanti: la riqualificazione del Santa Fina e il San Domenico come bene pubblico che “ritorna alla città”, allargandola
§ La salvaguardia del patrimonio boschivo e forestale è prioritaria per alcune ragioni:
a. garantire l’uso pubblico e la fruibilità a tutti i cittadini (concetto di bene pubblico);
b. ridurre le pressioni antropiche che ne minano la conservazione (boschi e campagna non siano luoghi “senza regole”, nell’accesso e nell’uso); in questo senso si sono introdotti in questi anni due scelte importanti:
1. il divieto di recinzione di porzioni rilevanti di territorio anche come elemento di tutela della millenaria libera fruizione della campagna. La tradizione toscana della caccia, della raccolta dei funghi e dei frutti del bosco rappresenta un valore da tramandare evitando però certi eccessi che, soprattutto per l’attività venatoria, debbono essere ricondotti ad un uso responsabile della natura.
2. Il divieto di accesso alle strade boschive per i veicoli a motore di proprietà di non residenti. Con questa misura si è notevolmente ridotto il transito veicolare nei boschi con conseguente beneficio per l’equilibrio ecologico.
c. valorizzazione dei percorsi naturali e della Riserva Naturale di Castelvecchio in chiave di fruibilità pubblica e come punto di forza in chiave turistica (circuiti sentieristici gestiti, manutenuti e oggetto di promozione turistica);
d. utilizzo del patrimonio boschivo come elemento di assorbimento della CO2 (la provincia di Siena ha un bilancio di gas serra positivo grazie soprattutto ad un’ampia superficie forestale; come tale questa deve essere mantenuta e correttamente gestita per continuare a svolgere il ruolo fondamentale di serbatoio di assorbimento);
e. impiego della risorsa boschiva nella filiera bosco-legno ai fini di produzione energetica da fonte rinnovabile (San Gimignano ha elevate potenzialità sotto questo profilo, disponendo di grandi quantitativi di biomassa legnosa)
§ accanto alla disciplina del tessuto boschivo va accompagnata la disciplina del territorio rurale che non a caso costituisce “invariante strutturale” nel Piano Strutturale (trovare la giusta sintesi tra necessità di conservazione del paesaggio e necessità di sviluppo, perché la campagna continui ad essere effettiva fonte di reddito e non oggetto di atteggiamenti speculativi dannosi per il paesaggio, per l’economia locale e non attinenti al patrimonio storico-culturale di San Gimignano)
§ Il paesaggio lo si difende anche con un corretto inserimento delle aree industriali e da una loro organizzazione moderna e volta all’internalizzazione dei costi ambientali. Occorre pertanto sviluppare, in accordo con i livelli istituzionali superiori, la diffusione di aree produttive ecologicamente attrezzate (APEA), dotate delle infrastrutture e dei sistemi necessari a garantire la tutela della salute, della sicurezza e dell’ambiente, progettate, realizzate e gestite sulla base di criteri di eco-efficienza, al fine di garantire un sistema di gestione integrato degli aspetti ambientali, la riduzione e prevenzione dell’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo, la tutela della salute e della sicurezza nonché un miglioramento ambientale diffuso del territorio a partire da un buon inserimento paesaggistico
§ “Ambiente e Attività produttive camminano insieme”: strategico per il Comune sarà il rapido completamento del percorso avviato di registrazione ambientale EMAS della macchina comunale. Questa sia la cornice per sviluppare una politica territoriale volta a diffondere (in coerenza anche con quanto impostato dal Laboratorio di Eccellenza) tra le attività economiche, turistiche in particolare, il concetto della qualità ambientale e di miglioramento continuo delle prestazioni ambientali attraverso il ricorso agli strumenti volontari di gestione ambientale (ISO 14001 ed EMAS) e di qualità ambientale (Ecolabel europeo) per il settore turistico
§ Tutelare e valorizzare il paesaggio sangimignanese e la biodiversità che lo caratterizza, garantendo una fruizione pubblica di tali spazi, significa istituire e regolamentare i parchi agrari di San Gimignano ed Ulignano, completare il Parco Selva delle Torri di Santa Lucia, significa governare il territorio aperto come i parchi fluviali dell’Elsa e del torrente Casciani
§ …
5. Il sistema della viabilità, della sosta e dei trasporti è fondamentale per la sostenibilità del “sistema San Gimignano”.
In questi anni si sono raggiunti due obiettivi importante: la costituzione di un servizio di trasporto pubblico locale. Esso ha consentito di: “unire la città”, rendere più accessibili alcuni servizi, ridurre parzialmente l’afflusso veicolare (soprattutto turistico) nel centro storico, favorire un utilizzo del mezzo pubblico a svantaggio del mezzo privato, ridurre le emissioni inquinanti in conseguenza di una minore circolazione di mezzi privati; si sono gettate le basi per la ridefinizione della viabilità generale e della sosta a San Gimignano.
Alla luce delle previsioni contenute nel PS, anche per il futuro occorreranno scelte importanti:
§ Completare l’organizzazione della viabilità generale il cui asse principale sarà la circonvallazione
§ Definire alcuni punti infrastrutturali strategici per turisti e residenti: i parcheggi a nord ed a sud per turisti, parcheggi per residenti vicini alle mura, realizzazione di un’area off-limits al traffico “non residente” più ampia della attuale
§ Puntare ad un’immagine di San Gimignano e del suo centro storico “a misura d’uomo” e ad “alta intensità di servizi” per turisti e residenti (parcheggi, punti di informazione, informatizzazione e telegestione dei servizi – “la tecnologia al servizio della città del futuro”, accessibilità al centro storico con servizi come navetta e bus urbano rendendolo sempre più obbligatorio, perché conveniente e efficace)
§ Dare soluzione al tema degli approvvigionamenti per il centro storico con la piattaforma logistica (in Fugnano?) per le merci da far affluire poi nel centro (sostenibilità economica e ambientale dell’operazione in raccordo con il commercio locale)
§ A fini turistici e non solo immaginare la realizzazione di un primo anello ciclabile
§ Potenziare, per il raggiungimento delle percentuali a livello di ATO previsti dal testo unico ambientale e successive modifiche (“almeno il cinquanta per cento entro il 31 dicembre 2009; almeno il sessanta per cento entro il 31 dicembre 2011"), la raccolta differenziata su tutto il territorio comunale, con particolare attenzione al centro storico (per le diverse tipologie di attività che vi insistono ed anche per motivi di decoro) e per le frazioni e le case sparse (incentivando il recupero in loco facendo leva sulle modulazioni della TIA)
§ Modulare la TIA in funzione delle effettive pratiche virtuose nel recupero delle frazioni recuperabili in loco
§ Mantenere un rapporto positivo con il soggetto gestore per la gestione delle esigenze legate al capoluogo (sottoposto a particolari stress durante alcuni periodi dell’anno), al decoro delle frazioni (che seppur con differenti modalità e tempistiche devono essere servite) e delle infrastrutture presenti sul territorio (la stazione ecologica deve essere un punto strategico per la raccolta delle tipologie di rifiuti urbani, al servizio del cittadino)
§ …
4. Il territorio di San Gimignano presenta peculiarità uniche (recepite nel PS e classificate non a caso come “invarianti strutturali”: le risorse naturali, il sistema degli insediamenti, il paesaggio e i documenti materiali della cultura, i sistemi infrastrutturali, il governo del tempo e dello spazio) che vogliamo e dobbiamo continuare a tutelare e valorizzare.
Il concetto chiave è “tutela”, poiché è un concetto più dinamico della mera conservazione.
Peraltro, la sfida futura sarà ancora di più quella di coniugare tutela e sviluppo, a beneficio delle generazioni presenti e future.
Questa è la sfida raccolta dal PS e questa l’ulteriore sfida dei prossimi anni: come governare la tutela ed la valorizzazione del paesaggio sangimignanese?
Alcuni spunti:
§ Un primo tema è quello del centro storico e dei suoi beni culturali, all’interno del quale si giocheranno nel futuro due partite importanti: la riqualificazione del Santa Fina e il San Domenico come bene pubblico che “ritorna alla città”, allargandola
§ La salvaguardia del patrimonio boschivo e forestale è prioritaria per alcune ragioni:
a. garantire l’uso pubblico e la fruibilità a tutti i cittadini (concetto di bene pubblico);
b. ridurre le pressioni antropiche che ne minano la conservazione (boschi e campagna non siano luoghi “senza regole”, nell’accesso e nell’uso); in questo senso si sono introdotti in questi anni due scelte importanti:
1. il divieto di recinzione di porzioni rilevanti di territorio anche come elemento di tutela della millenaria libera fruizione della campagna. La tradizione toscana della caccia, della raccolta dei funghi e dei frutti del bosco rappresenta un valore da tramandare evitando però certi eccessi che, soprattutto per l’attività venatoria, debbono essere ricondotti ad un uso responsabile della natura.
2. Il divieto di accesso alle strade boschive per i veicoli a motore di proprietà di non residenti. Con questa misura si è notevolmente ridotto il transito veicolare nei boschi con conseguente beneficio per l’equilibrio ecologico.
c. valorizzazione dei percorsi naturali e della Riserva Naturale di Castelvecchio in chiave di fruibilità pubblica e come punto di forza in chiave turistica (circuiti sentieristici gestiti, manutenuti e oggetto di promozione turistica);
d. utilizzo del patrimonio boschivo come elemento di assorbimento della CO2 (la provincia di Siena ha un bilancio di gas serra positivo grazie soprattutto ad un’ampia superficie forestale; come tale questa deve essere mantenuta e correttamente gestita per continuare a svolgere il ruolo fondamentale di serbatoio di assorbimento);
e. impiego della risorsa boschiva nella filiera bosco-legno ai fini di produzione energetica da fonte rinnovabile (San Gimignano ha elevate potenzialità sotto questo profilo, disponendo di grandi quantitativi di biomassa legnosa)
§ accanto alla disciplina del tessuto boschivo va accompagnata la disciplina del territorio rurale che non a caso costituisce “invariante strutturale” nel Piano Strutturale (trovare la giusta sintesi tra necessità di conservazione del paesaggio e necessità di sviluppo, perché la campagna continui ad essere effettiva fonte di reddito e non oggetto di atteggiamenti speculativi dannosi per il paesaggio, per l’economia locale e non attinenti al patrimonio storico-culturale di San Gimignano)
§ Il paesaggio lo si difende anche con un corretto inserimento delle aree industriali e da una loro organizzazione moderna e volta all’internalizzazione dei costi ambientali. Occorre pertanto sviluppare, in accordo con i livelli istituzionali superiori, la diffusione di aree produttive ecologicamente attrezzate (APEA), dotate delle infrastrutture e dei sistemi necessari a garantire la tutela della salute, della sicurezza e dell’ambiente, progettate, realizzate e gestite sulla base di criteri di eco-efficienza, al fine di garantire un sistema di gestione integrato degli aspetti ambientali, la riduzione e prevenzione dell’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo, la tutela della salute e della sicurezza nonché un miglioramento ambientale diffuso del territorio a partire da un buon inserimento paesaggistico
§ “Ambiente e Attività produttive camminano insieme”: strategico per il Comune sarà il rapido completamento del percorso avviato di registrazione ambientale EMAS della macchina comunale. Questa sia la cornice per sviluppare una politica territoriale volta a diffondere (in coerenza anche con quanto impostato dal Laboratorio di Eccellenza) tra le attività economiche, turistiche in particolare, il concetto della qualità ambientale e di miglioramento continuo delle prestazioni ambientali attraverso il ricorso agli strumenti volontari di gestione ambientale (ISO 14001 ed EMAS) e di qualità ambientale (Ecolabel europeo) per il settore turistico
§ Tutelare e valorizzare il paesaggio sangimignanese e la biodiversità che lo caratterizza, garantendo una fruizione pubblica di tali spazi, significa istituire e regolamentare i parchi agrari di San Gimignano ed Ulignano, completare il Parco Selva delle Torri di Santa Lucia, significa governare il territorio aperto come i parchi fluviali dell’Elsa e del torrente Casciani
§ …
5. Il sistema della viabilità, della sosta e dei trasporti è fondamentale per la sostenibilità del “sistema San Gimignano”.
In questi anni si sono raggiunti due obiettivi importante: la costituzione di un servizio di trasporto pubblico locale. Esso ha consentito di: “unire la città”, rendere più accessibili alcuni servizi, ridurre parzialmente l’afflusso veicolare (soprattutto turistico) nel centro storico, favorire un utilizzo del mezzo pubblico a svantaggio del mezzo privato, ridurre le emissioni inquinanti in conseguenza di una minore circolazione di mezzi privati; si sono gettate le basi per la ridefinizione della viabilità generale e della sosta a San Gimignano.
Alla luce delle previsioni contenute nel PS, anche per il futuro occorreranno scelte importanti:
§ Completare l’organizzazione della viabilità generale il cui asse principale sarà la circonvallazione
§ Definire alcuni punti infrastrutturali strategici per turisti e residenti: i parcheggi a nord ed a sud per turisti, parcheggi per residenti vicini alle mura, realizzazione di un’area off-limits al traffico “non residente” più ampia della attuale
§ Puntare ad un’immagine di San Gimignano e del suo centro storico “a misura d’uomo” e ad “alta intensità di servizi” per turisti e residenti (parcheggi, punti di informazione, informatizzazione e telegestione dei servizi – “la tecnologia al servizio della città del futuro”, accessibilità al centro storico con servizi come navetta e bus urbano rendendolo sempre più obbligatorio, perché conveniente e efficace)
§ Dare soluzione al tema degli approvvigionamenti per il centro storico con la piattaforma logistica (in Fugnano?) per le merci da far affluire poi nel centro (sostenibilità economica e ambientale dell’operazione in raccordo con il commercio locale)
§ A fini turistici e non solo immaginare la realizzazione di un primo anello ciclabile
§ …
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