mercoledì 4 marzo 2009

IDEE IN COMUNE 2009: QUALE SCUOLA PER TUTTI?

Come espresso nei vari incontri pubblici organizzati dal forum è impensabile non concepire la cultura come un trinomio formato da CULTURA, ASSOCIAZIONI e SCUOLA.
Per questo all’interno del nostro ciclo d’incontri abbiamo voluto dedicarne uno interamente a quest’ultima.

Quale scuola per tutti?
Questa la nostra domanda. Ne vogliamo parlare con genitori, insegnanti e le associazioni sangimignanesi, per creare insieme un’idea di scuola perseguibile ed attuabile.
I componenti del forum, dall’ incontro del 13 novembre, si sono messi a lavoro facendo un’importantissima, quanto dettagliata, raccolta dati.
Ne abbiamo ricavato un’immagine d’insieme che ci presenta ad oggi il funzionamento delle varie strutture scolastiche presenti sul territorio e le misure adottate per il diritto allo studio.
E proprio da quest’ultimo punto partiremo.

E’ emersa l’attuazione di più di un servizio teso a migliorare l’offerta scolastica di San Gimignano. L’Amministrazione comunale si occupa direttamente dell’asilo nido, della mensa scolastica e del trasporto scolastico.
In particolare nel primo caso, si è teso a potenziare il servizio aumentando a richiesta l’orario giornaliero e il periodo annuo.
Nel secondo, la mensa, i pasti sono cucinati all’interno della scuola media in appositi locali, con gli alimenti (biologici, locali e di stagione) forniti da un’associazione preposta che si occupa anche dell’attività di educazione alimentare, avvalendosi dell’aiuto di una dietologa in cooperazione con genitori ed insegnanti.
Infine nel terzo, i trasporti, si è trovata una forma, con un’agenzia esterna, in modo da coprire tutto il territorio comunale. Durante il trasporto scolastico è anche presente un’assistente per i più piccoli (obbligatorio per legge) oltre al servizio di sorveglianza pre e post scuola, scelta questa, perseguita dall’amministrazione.
Questa la strada intrapresa nel nostro comune dove, più che altrove, siamo convinti di dare una risposta alle esigenze primarie degli studenti e delle famiglie. Senza contare che l’impegno in questa direzione non si esaurisce con il diritto allo studio, se pur di notevole importanza, ma va oltre. Vengono forniti i fondi per l’acquisto dei prodotti di pulizia, per l’attività del servizio di psicologia a scuola (che lavora in verticale a partire dal nido, passando per la scuola per l’infanzia e le elementari, fino ad arrivare alla scuola media) e lo svolgimento di progetti scolastici in collaborazione con le associazioni culturali della città.

Ed è questo un punto di connessione già individuato e discusso: la penetrazione delle associazioni nella scuola.
Si pone quindi un’importante questione che vede la futura amministrazione impegnata come promotrice e sostenitrice di un’attività didattica più articolata e differenziata e, non di meno, nella mediazione tra istituti scolastici e le realtà associative.
A San Gimignano ne sono testimone le molte occasioni in cui, adottando un percorso didattico, si è riusciti a portare all’interno delle aule discipline altrimenti estranee all’insegnamento canonico e, viceversa, gli studenti al di fuori dei consueti locali d’insegnamento.
Ed è da questa convinzione di coinvolgimento che si sviluppa una scuola dell’eccellenza, termine più di una volta chiamato in causa, con il quale sembra di richiamare troppo spesso un limite anziché, come in effetti dovrebbe essere, una situazione alla quale tendere costantemente con la produzione e l’attuazione delle varie forme di cultura.

Infine, visto l’attuale scenario apertosi sul mondo dell’istruzione in seguito alla proposta ed alla successiva approvazione del decreto Gelmini, ci sentiamo direttamente coinvolti perché ingiustamente colpiti.
Un esempio per tutti è il rischio reale di esser chiusa che corre la nostra scuola d’eccellenza di Ulignano, fortemente voluta e difesa negli anni da tutta la comunità sangimignanese, alla luce delle nuove disposizioni introdotte appunto dal decreto.
L’attuale governo con l’onorevole Gelmini incaricato al ministero della scuola, ha preso delle iniziative reazionarie e retrograde. Se non debitamente combattuti in modo fermo e determinato, questi interventi rischiano di portare il nostro paese a dei livelli di retrocessione culturale gravissimi.
Il momento storico che stiamo vivendo è di grande difficoltà ma nonostante la recessione, ormai probabilmente inevitabile, costringa a tagli di tipo economico in tutti i campi, sicuramente quello su cui non intervenire è il settore dell’istruzione.
I nostri giovani sono il nostro patrimonio e vanno tutelati e aiutati.
Ci preme quindi avviare e mantenere in vita un Forum come questo anche dopo le elezioni, che abbia a cuore le vere esigenze della nostra città, che sappia descrivere e tracciare una strada per il futuro, per i prossimi dieci anni così decisivi per la nostra società.

I componenti del Forum Cultura

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